


REGGIO.
Ha il passato remoto da calciatore, quello prossimo da
dirigente e il presente da agente Fifa. Salvatore Trunfio, 42
anni, lucano di Lagonegro ma reggiano d'adozione, sta lavorando su uno
dei fronti più caldi del calciomercato invernale: piazzare il
giapponese Hidetoshi Nakata su mandato del Parma che dopo il crac di
Tanzi deve liberarsi degli ingaggi più onerosi. Trunfio è la
costola italiana della Mediastar International Football Management:
fondata a Ginevra tredici anni fa, questa società si occupa di
intermediazioni nazionali e internazionali - anche in campo immobiliare,
societario e commerciale - e assiste calciatori (anche
dilettanti) e tecnici tramite una rete che ha uffici in Italia,
Svizzera, Germania, Romania, Portogallo, Bulgaria, Argentina e
Brasile.
LE «MEDAGLIE».
Sesa, Lima, Juarez e Frick sono
alcuni dei giocatori che l'organizzazione di Trunfio ha scoperto e poi
lanciato in Italia; i terzini Accardi e De Simone sono gli unici
due che ha sistemato alla Reggiana, oltre a fornire la consulenza per
l'ingaggio dell'austriaco Michael Hatz. «Evidentemente quel
proverbio ha ragione: nessuno è profeta in patria», commenta il
procuratore sottolineando che «comunque i rapporti con la società
granata sono sempre stati buoni».
Qualche settimana fa, proprio
alla Reggiana aveva proposto il senegalese Mohamed Fofana, un
attaccante di stazza: «E' una forza della natura - commenta - ma
Reggio aveva in mente altre strade e cosi lo ha preso il Cittadella».
Trunfio
il calcio lo ha scoperto dal campo: «Da mezzapunta ho giocato tre anni e
mezzo nel Wattenscheid 09, serie B tedesca; poi in Italia nel
Rende e nell'Akragas, in serie C. Una carriera dignitosa, cosi come la è
stata quella da dirigente: due anni al Savoia come direttore
generale «e due promozioni, nel 1993/94 in C2 e nel torneo successivo
in C1. Lanciammo giocatori come Savino, Porchia, Alfieri, Cirilli,
Nocerino e soprattutto l'allenatore Luigi De Canio che con noi
ebbe la sua prima esperienza nel professionismo».
IL TEMPIO.
L'agente
Fifa targato Reggio ha la propria base a Cavazzoli. Un ufficio
che farebbe la gioia di ogni appassionato di calcio: centinaia di
videocassette, ciascuna dedicata a un calciatore; migliaia di
schede che spaziano dal calcio di serie A a quello giovanile, nazionale e
internazionale. In Italia la Mediastar controlla venticinque baby
tra Primavera e Allievi, all'estero si spinge fino in Sudamerica:
Brasile, Argentina ma anche i vivai calcistici della Bolivia.
Appese ai muri nel fortino di Trunfio vi sono le maglie ufficiali di
quelle squadre che la società ginevrina ha inserito nella propria
scuderia: la tedesca Fortuna Dusseldorf e tramite Popescu la
rumena Nacional Bucarest che - spiega Triunfio - «fino a poco tempo fa è
stata allenata da Walter Zenga. In questa squadra abbiamo
l'australiano Mc Kain che ha solo ventun anni ma è considerato uno dei
migliori difensori di quel campionato. In Italia l'ho già proposto
a Lecce, Ternana e Livorno, senza esito. Altri giocatori che
reputo validissimi per il calcio italiano li abbiano in Germania il
trequartista albanese Skela dell'Eintracht Francoforte,
l'attaccante Turk che ha già segnato quindici gol col Meinz e poi Reich
del Werder Brema e Vinicius, difensore centrale dell'Hannover che
ho invano proposto ad alcuni club della nostra cadetteria».
Il
Fortuna Dusseldorf è il fiore all'occhiello della Mediastar: «E'
una nobile decaduta che abbiamo preso tramite Thomas Berthold, è
campione d'inverno dell'Oberliga (la serie C tedesca) e ha i sette
undicesimi della squadra che sono nostri assistiti oltre al
tecnico Massimo Morales, ex del Varese».
Morales è uno degli
allenatori della scuderia di Trunfio e soci. C'è anche Dario
Bonetti che andava decisamente bene al Dundee United, dove aveva
«il prescelto» Juan Sara, poi il crac della società scozzese lo ha
lasciato senza squadra. «E' un ottimo tecnico, lo avevamo offerto
anche alla Reggiana che perà fece altre scelte».
I BOCCIATI.
Torniamo
a parlare di Reggiana, allora, per chiedere a Salvatore Trunfio qualche
nome di calciatore da lui proposto negli ultimi anni alla società
ora di Cimurri e Foglia. Ne esce un elenco niente male: «Varricchio,
Myrtaj, Iaquinta. Quest'ultimo fece anche un provino in granata,
ma venne scartato perché ritenuto troppo lento. All'epoca della
serie A offrimmo anche a parametro zero Misse Misse, centravanti della
nazionale del Camerun che venne poi ingaggiato dallo Sporting
Lisbona. E anche Caveglia: scartato da Gigi Piedimonte, fini al Lione
dove risultò capocannoniere del campionato francese con ventidue
gol».
Ma sono tante le società ad aver rifiutato atleti poi esplosi
altrove: «A Geremy, che ora abbiamo al Middlesbrough, disse no
Italo Castellani del Ravenna. A Solari, ora al Real Madrid e
all'epoca al River Plate, nove anni fa rispose picche il dg Emiliano
Mascetti della Roma che lo giudicò lento».
Tanti anche i no di Arrigo
Sacchi, per conto del Parma, alla Mediastar: «Nell'aprile del 2001 gli
proposi - ricorda l'agente reggiano - Luis Santos, il talentuoso
Diego Rivas e quel Ricardo De Oliveira Del Santos, punta di 23
anni, che ora imperversa nella Liga spagnola con la maglia del
Valencia».
E' un mondo difficile, direbbe Tonino Carotone. Nel
quale Salvatore Trunfio fa anche operazioni per pura amicizia, come
quella che ha portato l'ex pilastro granata Gegio Sgarbossa sulla
panchina del Crevalcore.